Cara Oprah, temo che tu abbia preso una cantonata

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Oprah Winfrey
Oprah Winfrey

 

 

Risale allo scorso 15 agosto la notizia di un'indignata Oprah Winfrey, che a Zurigo non è riuscita ad acquistare una costosissima borsetta, accusando la commessa addirittura di razzismo.

Io temo cara Oprah che tu abbia preso una grossa cantonata, perché il colore della tua pelle non ha alcuna importanza quando entri in un negozio. Asserisco questo con convinzione perché, sebbene la mia pelle sia bianca come il latte (ed i miei capelli rossi come il sangue) ti assicuro che è capitato anche a me di essere trattata a pesci in faccia dalle commesse di un negozio, in più di una occasione.

Ho ripensato alla tua vicenda, della quale avevo parlato con un'amica prima di partire in vacanza, durante la mia permanenza in Alto Adige. Mi trovavo a Corvara per una passeggiata seguita da escursione. Per chi non conoscesse la ridente cittadina dell'Alta Badia, si tratta di una località tipicamente turistica, caratterizzata quindi da negozi con merce decisamente costosa. Prima di utilizzare l'ovovia per la nostra escursione sull'altopiano del Pralongià, io e mio marito decidiamo di fare un giro per negozi. Come è mia abitudine, per educazione, saluto sempre all'ingresso in un'attività commerciale. Ebbene, entro in questo negozio ed al mio saluto non segue alcuna risposta. Lì per lì  non ci ho fatto caso, poi ho iniziato a guardarmi in giro per il negozio, a toccare i bellissimi capi, le scarpe in morbido cavallino, le giacche con inserti in pelliccia. Niente! Nessuno che mi rivolgesse la parola, anche solo per chiedermi se stessi cercando qualcosa in particolare. Non è mia abitudine, ma attivo l'orecchio parabolico ed ascolto le commesse che stanno intavolando una conversazione con i tre membri di un'allegra (e facoltosa ) famiglia. Ridendo e scherzando chiedono al capofamiglia come se la passa un manager a Milano, elargiscono carezzine al bambino (il quale è di una educazione svizzera) e conversano affettuosamente con la moglie. Ingenuamente ho pensato che si conoscessero, che fossero clienti abituali dei quali avere la massima cura. Mentre i tre escono dal negozio, l'uomo aggiunge che sarebbe ripassato a recuperare il loro pacco, sull'uscio della vetrina si salutano amorevolmente ed il bambino svizzero aggiunge: "E' stato un vero piacere avervi conosciuto!". Un brivido ha percorso la mia schiena, un po' per il bambino marziano-svizzero, un po' perché in quel momento ho realizzato che non si trattava di clienti abituali del negozio, ma semplici visitatori occasionali "Come Me"!

Ma vuoi vedere che, a furia di diete, senza che me ne accorgessi mi sono trasformata nella donna invisibile?!

Dal film Pretty Woman
Dal film Pretty Woman

Questo non è che Uno degli aneddoti che potrei raccontare sullo strano comportamento delle commesse. Ci sono quelle, che al tuo ingresso in boutique, ti squadrano da capo a piedi e dopo un'attenta radiografia deducono che non sei la cliente standard del brand, che non sei vestita adeguatamente per poterti permettere il marchio, che non hai il fisico adatto, che non sei abbastanza attraente, hai troppi brufoli e ti puzza l'alito. 

Allora, chiamiamo le cose con il loro nome! Perché la lingua italiana è ricchissima di vocaboli adeguati ad ogni circostanza. Non si tratta di comportamento "strano" e neanche di razzismo, semplicemente si tratta di maleducazione, con qualche spruzzata di pura stronzaggine.

L'episodio di Corvara è solo un esempio, ma potrei citarne altri. Quando dovevamo arredare casa, l'arredatore di una famosa catena di negozi, alla mia richiesta di fare il preventivo per l'arredamento di una cucina (da sogno) si è voltato verso mio marito ed ha esclamato: "Fai prima a portarla da Tiffany!". In un'altra occasione, cercavo una maglia (all'epoca c'erano quelle con inserti in ciniglia) la commessa mi guarda attentamente, mi chiede di aprire la giacca e poi, con nonchalance aggiunge: "MMMMHHHHHHHH, per quel seno non abbiamo niente!".

Tengo a precisare che di seni ne ho solo due, e non sono due angurie da 10kg, e neanche da 5kg. Ma se anche avessi avuto tre tette da 10kg ciascuna, vi sembra il modo di interagire con una potenziale cliente?

Quindi, cara Oprah, tornando al punto della questione, hai avuto la sfortuna di incontrare la "tipica commessa frustrata" e un po' stronza, che non può permettersi di acquistare la merce venduta nella boutique in cui lavora, neanche col 20% di sconto per le dipendenti.

E voi avete aneddoti alla "Pretty Woman" da raccontare?

 

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Commenti: 32
  • #1

    Lucia Cimmino (martedì, 03 settembre 2013 11:40)

    EDUCAZIONE:una parola che in molti hanno cancellato dai propri vocabolari.

  • #2

    Erika Swan (martedì, 03 settembre 2013 12:53)

    Fosse mio il negozio le caccerei a pedate certe commesse. La maleducazione è una cosa su cui non transigo, figuriamoci in un esercizio commerciale. é del tutto contro producente

    Baci
    Erika
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  • #3

    smillamakeup (martedì, 03 settembre 2013 13:00)

    Sono d'accordo con te Erika...tutti siamo potenziali acquirenti! Ed ancor prima, il cliente va trattato con rispetto!

  • #4

    Federica (martedì, 03 settembre 2013 13:20)

    Sono pienamente d'accordo con te!!!!:):) baciii

  • #5

    Les amis (martedì, 03 settembre 2013 13:54)

    È successo a mia mamma! É entrata in un negozio per comprare una maglia e queste non le hanno nemmeno detto ciao che le hanno detto: non c'è niente per lei arrivederci.
    Solo perché non aveva cose di marca addosso in bella vista!

  • #6

    elisa masi (martedì, 03 settembre 2013 14:04)

    L educazione nn e' da tutti purtroppo

  • #7

    Antonella (martedì, 03 settembre 2013 14:12)

    Proprio ieri ho letto la notizia riguardante Oprah Winfrey e non potevo crederci. L'educazione non è da tutti, sebbene rispetto e disponibilità dovrebbero essere alla base di mestieri come questo!
    NEW POST ON MY BLOG, fammi sapere cosa ne pensi! :)
    Baci

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  • #8

    lucia (martedì, 03 settembre 2013 14:18)

    L'educazione ormai non si conosce più!

  • #9

    virna-ogniricciouncapriccio (martedì, 03 settembre 2013 14:37)

    Il meraviglioso mondo delle commesse che non sanno fare il loro lavoro.

  • #10

    SilviaPFF (martedì, 03 settembre 2013 14:37)

    Odio, letteralmente, quando succedono certe cose... a me capita spesso in centro a Milano, quando entro in un negozio tra una lezione e l'altra mi guardano storto ed evitano di avvicinarsi.. quando invece mi capita di passare nel week end o prima di qualche appuntamento e sono ben vestita/tirata a lucido allora divento la cliente ideale... assurdo!

  • #11

    Jessica Neumann (martedì, 03 settembre 2013 15:35)

    Educazione purtroppo no fa più parte de tanti persone! :(

    http://www.cultureandtrend.com/

  • #12

    plf (martedì, 03 settembre 2013 15:45)

    Ah lasciamo perdere...purtroppo non si sa più cosa sia l'educazione! :( http://pescaralovesfashion.com/

  • #13

    thechilicool (martedì, 03 settembre 2013 15:53)

    Purtroppo il significato del vacabolo educazione non si sa più cosa sia!
    Alessia
    <a href="http://www.thechilicool.com/noi-siamo-un-numero-l1-quello-dellunicita/">THECHILICOOL</a>
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    Video outfit <a href="http://youtu.be/VBKNIilSwkQ">YOUTUBE</a>
    Kiss

  • #14

    claudia (martedì, 03 settembre 2013 17:37)

    sono pianamente d'accordo con te! alcune commesse andrebbero gassate!!!

  • #15

    ELISA ZANETTI (martedì, 03 settembre 2013 17:57)

    troppi ormai non conoscono l'educazione!
    <a href="http://namelessfashionblog.com">Nameless Fashion Blog</a>
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  • #16

    angela (martedì, 03 settembre 2013 18:07)

    ormai nei negozi hanno di mira solo le vendite
    nessuno da cosa sia la consulenza o l'intrattenimento...
    www.imperfecti.com

  • #17

    Cristina - The Style Avenger (martedì, 03 settembre 2013 20:37)

    Ti adoro. Ti leggo per la prima volta ma ti adoro. Punto.

  • #18

    SmillaMakeUp (martedì, 03 settembre 2013 20:39)

    Grazie mille Cristina!

  • #19

    Francesca R (martedì, 03 settembre 2013 22:36)

    Guarda è successo anche a me solo che il mio commento è stato: farai proprio una gran carriera te, stai sicura!
    <a href="http://www.dontcallmefashionblogger.com/">Don't Call Me Fashion Blogger</a>
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  • #20

    The Lunch Girls (martedì, 03 settembre 2013 22:43)

    E' vero!
    Ti squadrano e ti guardano come se non contassi... o certe volte sono così soffocanti che quasi non capisci il perchè!

    <a href=http://thelunchgirls.blogspot.com>The Lunch Girls</a>

  • #21

    Elena (martedì, 03 settembre 2013 23:46)

    Se ho capito bene, la commessa italiana in Svizzera in realtà era la proprietaria del negozio. Immagino si sia mangiata le mani 1000 volte per l'errore... Per fortuna non ricordo episodi sgradevoli da anni, forse perchè dribblo sempre le commesse e cerco da sola i capi.

  • #22

    Eleonora (mercoledì, 04 settembre 2013 01:15)

    Educazione, questa sconosciuta! Mi è capitato di entrare in boutique di lusso e di venir squadrata da cima a piedi. Se sei nel giorno buono (esempio: logo di Chanel BENE IN VISTA sugli occhiali da sola o cose del genere) TI SALUTANO. Altrimenti sei una qualunque che NON PUO' PERMETTERSI quei capi e quindi non vali niente. Bello, eh?

  • #23

    tr3ndygirl (mercoledì, 04 settembre 2013 02:39)

    io nutro un odio profondo per queste "commesse" vipere e maleducate
    tant'è che soprattutto qui dove vivo io raramente compro nei negozi
    ti aspetto per un saluto ----> <a href=http://tr3ndygirl.com/>Tr3nDyGiRL Fashion Blog</a>
    un abbraccio

  • #24

    elisabetta bertolini (mercoledì, 04 settembre 2013 02:49)

    Ma davvero?? che brutta storia :/


    <a href="http://elisabetta-bertolini.blogspot.it/">ELIZABETH BAILEY BLOG</a>
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  • #25

    gabriella (mercoledì, 04 settembre 2013 14:25)

    io non so quale sia stato il vero problema però voglio raccontare questo: c'era nella mia zona un ricco industriale del marmo a cui piaceva aggirarsi vestito come il più umile dei suoi operai ed un giorno è andato presso un rivenditore d'auto di lusso. Il commesso l'aveva scambiato per un povero pensionato . Quando l'anziano signore guardava un auto di lusso il giovanotto gli disse " vi piace ? " " si ma la vorrei un po' più grande " Così il commesso , ridendogli in faccia gli fece vedere l'auto più lussuosa e cara. "Questa è quella che fa per me, domani mando l'autista per ritirarla." "A.. e come la pagate, in contanti ?" "certo, come sempre" E tirò furi dalla giacca malridotta tutto il contante necessario.
    Quell'industriale non era nuovo a tali trattamenti ma anziché arrabbiarsi lasciò al giovane una bella mancia.

  • #26

    carmen recupito (mercoledì, 04 settembre 2013 15:44)

    Io non sono d'accordo, si è trattato di pure e semplice razzismo. Non credo che Oprah fosse entrata in un negozio di lusso vestita come una clochard dunque che motivo aveva la commessa di asserire che lei non avesse i soldi per comprare quella borsetta? Tralascio il fatto che non l'avesse riconosciuta perchè non era obbligata a conoscerla ma forse un po' di razzismo...

  • #27

    SmillaMakeUp (mercoledì, 04 settembre 2013 15:55)

    Gabriella, ho letto attentamente il tuo msg, ma fatico a capirlo! La questione non è come un cliente si presenta in negozio, la questione è che dovremmo essere trattati tutti allo stesso modo e col medesimo rispetto! Al di là di ciò che una persona indossa, se in un negozio trova un ambiente amichevole, torna anche volentieri e diventa cliente. Al contrario, se l'ambiente è ostile, perché quel giorno non sono tirata a lucido, per me quel negozio può anche chiudere!

  • #28

    karine renzi (giovedì, 05 settembre 2013 14:03)

    si vede che questa commessa non la conosceva... quando si dice l'abito non fa il monaco... certo che certe commesse ti guardano male subito ma voglio dire quando guardiamo sulle riviste, i vip che vanno a fare compere sono sempre vestiti trasandati, o il più delle volte. Certe persone sono così e basta... comunque ne ho sentito parlare di questa storia di oprah e della sua borsa.

  • #29

    Rock n Mode (giovedì, 05 settembre 2013 16:23)

    Se non sbaglio la commessa le ha detto "lei non può permettersela" quindi non l'ha riconosciuta e, sì, è stata anche questione di razzismo, senza dubbio. La commessa avrà avuto la sua punizione, senza parlare della gran figura di merda per non aver riconosciuto Oprah :)

  • #30

    Giovanni Chirivì (giovedì, 05 settembre 2013 16:33)

    L'educazione ormai è una cosa rara!

  • #31

    Marianna De Luca (giovedì, 05 settembre 2013 22:22)

    Che tristezza! Io cerco di trattare i clienti che vengono dove lavoro nel modo più educato possibile!

  • #32

    carla (domenica, 08 settembre 2013 09:26)

    commesse frustrate; non possono avere quello che vendono!