Essere ITALIANI!

E' mio parere che un "Italiano" è colui che almeno una volta durante la sua esistenza ha/è:

-cercato di sbrogliare una matassa burocratica

-avuto a che fare con le lungaggini della legge

-avuto a che fare con l'incompetenza a qualche livello, scolastico, sanitario etc...

-partecipato ad un concorso pubblico

-percepito la sua condizione di "Figlio di un Dio minore"

-stato scavalcato nella vita e nel lavoro da chi ha più mezzi o semplicemente conoscenze migliori

-è una donna e solo per i suoi cromosomi XX deve guadagnare di meno rispetto agli XY e/o non ambire alla stessa carriera

Forse ci sarebbero altri punti da snocciolare, che fanno si che un individuo nato in Italia, sia un vero Italiano, ma per ora mi soffermerei su questi.

Ovviamente ci sono anche coloro i quali non hanno e non avranno i problemi citati, ma fanno parte di una “Casta” in una percentuale così esigua rispetto alla popolazione totale, da non poterne tenere conto! Inoltre, spesso queste persone risiedono all'estero, per cui non possono essere considerati italiani a tutti gli effetti.

Fatta questa premessa, posso affermare con estrema certezza di essere un' Italiana con tutti i crismi, sia per l'appartenenza a svariati punti di cui sopra, ma anche perché giovedì scorso (26 luglio, giorno del mio onomastico) ho affrontato un concorso per il Ministero della Pubblica Istruzione. E già solo per questo punto, posso ritenermi più italiana di tanti altri!

Nella mia classe di concorso eravamo 756 iscritti all'esame, per 40 posti disponibili alla Statale di Milano. Poiché ciascuno dei partecipanti ha versato all'Università 100 euro per partecipare alla preselezione, quanti soldi ha guadagnato la mamma, chiedendo agli altri di fare la spesa? Facendo due calcoli spiccioli, solo per la mia classe di concorso l'Università ha intascato 75.600 euro.....più le svariate migliaia di euro per le altre classi di concorso.

Quindi l'obiettivo di risanare le casse delle università, presumo sia stato raggiunto in tutta la nazione ( a spese dei precari o di chi ha perso il lavoro, ma questo è solo un dettaglio).

Parto direttamente dal momento dell'apertura del plico con le domande, e volontariamente tralascio di raccontare delle ore di attesa, in piedi, al caldo soffocante….in mancanza di sedie, perché non  predisporre degli inginocchiatoi ricoperti di ceci? Forse non ci avranno pensato……..

Una volta preso posto, vengono consegnati i plichi e ci viene chiesto di aprirli e di sfogliarli velocemente per controllare che ci fossero tutte le pagine e le fotocopie fossero complete. Mentre sfoglio il test mi viene da ridere.....dalla quantità di simboli ( integrali, matrici, trigonometria, sistemi di disequazioni e simboli che ignoro o non ricordo neanche il nome) mi rendo immediatamente conto che non è alla mia portata. Mi guardo in giro e vedo lo stesso sgomento sui volti intorno a me!

"Ora cosa faccio per tre ore qui seduta, se non so cosa scrivere?" Intanto mi è venuto un gran mal di testa!

Per spiegarmi meglio, insegnando matematica e scienze nelle scuole medie (o secondarie di primo grado, per essere più precisa) ed avendo una laurea in Biologia Molecolare, per rispondere a quei quesiti, il mio titolo di studio e la mia esperienza di insegnante non erano sufficienti! Forse occorreva una laurea in matematica, ma credo che abbiano avuto difficoltà anche i matematici, dal momento che i quesiti erano 60, oltre trenta necessitavano di calcoli e non avevamo fogli bianchi su cui farli.

Però questo problema per me e per tanti altri non si è posto, considerato che per il 50% delle domande ho crocettato a caso!

E' avvilente sentirsi inadeguati!

Ma questa è l'Italia ed io sono ITALIANA!

Annuccia

 

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