Incontri significativi

Quando hai voglia di imparare…basta osservare!

Sono dell’idea che l’osservazione e la curiosità siano alla base dell’apprendimento e se non la pensassi in questo modo, non potrei svolgere il lavoro di insegnante.

 

Sono anche dell’idea che ciascuno di noi abbia da insegnare qualcosa, e non parlo del passaggio di semplici nozioni o della trasmissione di conoscenza, ma anche semplicemente di una propensione particolare o di un atteggiamento verso la vita che ci contraddistingue.

IO
IO

E’ arrivato il momento di spiegare la comparsa di questa foto in alcuni dei miei profili social. Con mio sommo rammarico, solo due persone mi hanno chiesto spiegazione di una foto così bizzarra e solo una ha cercato di dissuadermi dall’esporla. Ne sono rammaricata poiché, credo, di aver sempre dato di me stessa una immagine seria, contenuta, integerrima… ma questo è quello che IO penso di me stessa, evidentemente gli altri mi percepiscono in modo diverso, o forse hanno colto quella vena di follia che percorre la mia famiglia da generazioni e che tento disperatamente di ammansire.

Tutto ha avuto inizio poco più di un mese fa, al mare.

 

Ho condotto un libro da leggere in spiaggia tutti i giorni, ve lo giuro, ed ho provato almeno tre volte a voltare la prima pagina e proseguire con la seconda, ve lo giuro! Ma la noia sopraggiungeva inclemente ad ogni tentativo. Così, per ammazzare il tempo, tra un bagno e l’altro, tra un caffè e l’altro, tra una somministrazione di protezione solare e l’altra, mi ritraevo in imbarazzanti selfie in costume, come mai nella vita ho prodotto.

Una mattina, in piedi sul bagnasciuga pensando in quale modo imbarazzante avrei potuto ritrarmi, arriva LEI ed attira subito la mia attenzione.

E’ una donna minuta, non particolarmente bella, ma ha un modo di camminare che sfrutta, come non ho mai visto prima, la lordosi lombare… ”Qui c’è da imparare” ho pensato!

Campo di mare
Campo di mare

Era solita arrivare al mare in tarda mattinata, indossando un paio di shorts di jeans e scarpe da tennis senza calze. Prima di entrare in acqua toglieva solo le scarpe in riva al mare e raggiungeva, vestita, il sasso dei frangiflutti, più ampio e più comodo su cui stendersi e sul quale adagiava la borsa contenente il telo di spugna. Con la grazia di un’equilibrista, toglieva il resto dei vestiti, tra cui i pantaloncini, riuscendo a non bagnare nulla.

La cosa che mi sono chiesta immediatamente è stata: “Come si adagerà sul sasso? In posizione prona o supina?”

Occorre precisare che quel sasso, viste le dimensioni e la comodità, era molto ambito da tutti ed è ritratto spesso nei miei selfie imbarazzanti in costume. Come ogni comune mortale, per adagiarmi sul sasso ero solita sedermi sul bordo, tiravo in su le gambe per poi spostarmi più al centro, aiutandomi con le mani, quindi la mia posizione iniziale era supina.

Ma come lo farà LEI? Devo osservarla attentamente!

Il rito era semplice ma efficace. Sistemava il telo di spugna su tutto il sasso, poggiava prima un ginocchio e poi l’altro sul bordo per poi gattonare fino al centro del sasso, sfruttando al meglio la lordosi lombare, proprio come nella camminata. Quindi la posizione iniziale era prona e non supina.

E’ facile! Ce la posso fare! Voglio provare!

Sono questi i pensieri grazie ai quali tante persone hanno perso la vita, tentando incautamente di riprodurre le prodezze che, eseguite da altri, apparivano di estrema semplicità.

Salire in ginocchio su un sasso, non mi è sembrata esattamente una prodezza, nulla che potesse mettere a rischio la mia vita, quindi il giorno dopo decido di tentare.

Appoggio il ginocchio destro sul sasso e subito dopo il sinistro e mi accorgo immediatamente che un dolore lancinante sale lungo tutta la coscia e mi impedisce di gattonare fino al centro. A quel punto che fare? Non potendo inserire la retromarcia, che avrebbe comportato un sovraccarico su un solo ginocchio, con conseguente aumento del dolore, mi sono appiattita sul sasso che arrivava a metà coscia e l’unica cosa che mi rimaneva da fare era (oltre a ridere di me stessa per la situazione fantozziana nella quale mi ero cacciata) scivolare indietro lungo il busto, per ritornare in acqua. Risultato dell’esperimento? Scrub profondo di cosce e pancia, escoriazioni e contusioni diffuse.

L’avvilimento prevarica il coraggio di guardarmi intorno per controllare che qualcuno abbia assistito alla scena. Inutile dirvi che, per il resto della vacanza, ho continuato ad adagiarmi sul sasso come mia consuetudine.

Il rito semplice ed efficace, però, non era sempre lo stesso… in alcuni momenti la signora minuta e graziosa sembrava annoiata, proprio come me, toglieva le scarpe in riva al mare e il resto dei vestiti in acqua, poggiava gli effetti personali sul sasso e in costume passeggiava seguendo la curva della riva, guardandosi intorno attentamente e portandosi la punta del pollice alla bocca, tra i denti, che teneva lì, per tutto il tempo con espressione pensierosa.   

Vengo sopraffatta da un pensiero triste.

Cosa facevo io, mentre questa donna minuta e graziosa, imparava a sfruttare al meglio la sua lordosi lombare? Quando imparava a tenere un dito in bocca, riuscendo a rimanere seria e dando l’impressione che stesse anche pensando a “qualcosa”?

Io studiavo! Ho studiato tutta la vita!

Non ho sviluppato una lordosi lombare, da sfruttare nella falcata, bensì una contrattura cervicale al limite della cifosi. Non ho imparato per tempo… il dito in bocca… i denti…l’espressione annoiata-schifata… niente… niente di tutto questo!

Ma, dalla foto del mio profilo, si intuisce che…   

 

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Commenti: 4
  • #1

    Francesca (venerdì, 20 settembre 2019 14:33)

    Hai davvero ragione l’osservazione è un mezzo importante di apprendimento

  • #2

    Esmeralda (venerdì, 20 settembre 2019 17:41)

    Un bel passatempo osservare le persone vicino a noi quando ci stiamo annoiando.

  • #3

    Claudia.P (sabato, 21 settembre 2019 17:39)

    La tua foto é molto bella, ti da quell'aria tra il sognate e il malizioso. Per me dovresti tenerla, in barba al giudizio di tutti. Per quanto riguarda l'osservare gli altri, specialmente le altre donne, spesso mi fermo a guardare quelle donne che quando camminano sembra che fluttuino, semplicemente perché io sono il contrario, più che una graziosa ballerina sembro un trattore che va.

  • #4

    kiki tales (sabato, 21 settembre 2019 20:09)

    Piace molto anche a me osservare chi abbiamo intorno... e divertimenti a cambiare "me" tramite le foto!