Quando Ken sta male...

Ogni volta che il mio Ken si ammala, è una vera tragedia.

"Che il mondo si fermi, Ken sta male". 

Il telefono squilla ininterrottamente, sia di giorno che di notte. A turno madre, padre, fratello1, fratello2, zia, ed un numero imprecisato di altri parenti di minore importanza, si informano sulle condizioni di salute del moribondo. Vi starete chiedendo perché abbia scelto proprio l' aggettivo moribondo. Di certo non per mancare di rispetto a Ken, ma purtroppo anche quando si tratta di una semplice influenza, è sempre in procinto di morire.

La sua respirazione cambia, diventa tipo...vuvuvuvuvuvuuvuvuvu...vuvuvuvuvuvuvuuvuvuuv......e poi aggiunge: "Ohimmé, sta mueru!" Che nella mia lingua significa: "Oddio, sto morendo". 

Eccomi, questo è il mio ruolo durante i giorni di malattia!

Le mie mansioni vanno dallo scaricare il termometro, al misurare la temperatura, dal preparare il cucchiaio con lo sciroppo a doverglielo somministrare. Dallo spruzzare vari spray in orifizi non ben specificati, allo sciogliere il formaggino nella minestrina ed imboccarlo. "Caro, preferisci la Tachipirina in compresse, o in supposte?" Indovinate la risposta, ma soprattutto indovinate chi ha dovuto somministrargliela! 

Non mi fraintendete, non mi lamento delle cure che elargisco a Ken nel momento del bisogno, perché sono fatte con amore. Ho fatto un giuramento... nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia, finché morte non ci separi, e lo rispetterò fino in fondo!

Però c'è qualcosa che mi sfugge! Sarà la febbre che mi annebbia la mente ed i pensieri sono un po' confusi. Vi prego, spiegatemi. Sono a letto ammalata e sola. Nessuno a misurarmi la febbre, a somministrarmi sciroppo e supposte, a prepararmi la minestrina col formaggino.

"Ken, mi tocchi la fronte? Mi sembra che la temperatura stia salendo".

"Ma vaaaaaa, sei freschissima!"

Ovviamente ho quasi 39 di febbre!

"Non ti preoccupare, domani starai bene, perché TU SEI FORTE!"

"Ken, mi fa malissimo la schiena, puoi massaggiarmi con questo olio alle erbe?"

"Certo, figurati! Ma non ti scoprire così tanto, ti faccio giusto un massaggino con due dita, alla base del collo".

Sono perplessa! 

Eccolo l' unico maschio a condividere le mie pene, fedele fino in fondo, accanto a me nella malattia!

Certo, fosse stato un cane, avrei potuto insegnargli a svolgere semplici lavori, tipo portarmi una bottiglietta d' acqua o avvicinarmi il telefono. Ma che importa! Mignolo è vicino a me anche adesso a tenermi compagnia, dorme teneramente ai miei piedi ed ogni tanto viene a darmi un bacino!

MORALE: Non contate sul vostro compagno quando state male, prendete un cane!